L’architettura gotica è un’espressione stilistica architettonica che ha origine nella monarchia francese, quando intorno al 1140 venne ricostruita l’abazia di Saint Denis utilizzando soluzioni innovative che si diffusero molto presto nell’intero continente europeo. Le persone si innamorarono subito delle imponenti ma sottili strutture gotiche, caratterizzate da ampie vetrate magistralmente colorate e dalle importanti composizioni marmoree: per questo motivo questo stile venne applicato a cattedrali, abbazie, municipi, palazzi e università di tutta Europa.
Gli 8 elementi strutturali caratteristici dell’architettura gotica
Se dovessimo pensare a quali strutture gotiche siano riuscite a rimanere impresse nella mente di chi le osserva, diventando simbolo dell’intera città in cui furono edificate, penseremmo subito alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, al Duomo di Milano o alla Cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Più complicato sarebbe invece definire gli elementi che costituiscono questo spettacolare linguaggio architettonico: proviamo quindi a fare un elenco degli 8 elementi strutturali caratteristici dell’architettura gotica.
1) Scheletro autoportante
Le cattedrali gotiche presentano la stessa pianta delle chiese romaniche, e si caratterizzano quindi per la presenza di tre navate, un transetto molto ampio, coro con deambulatorio e cappelle a raggiera, tuttavia il loro scheletro si caratterizza per la capacità di sorreggere l’intera struttura e le esili pareti, che vengono spesso interrotte dall’apertura di enormi vetrate decorate o finestroni, con l’obiettivo di far entrare quanta più luce possibile.
2) Arco a sesto acuto
Elemento centrale dell’architettura gotica che viene utilizzato già a partire dal XII secolo: si pone in contrasto con l’arco a tutto sesto, il più diffuso del periodo, dal quale si differenzia per la forma ad arco che si basa sulla distribuzione delle forze nella parabola.
Uno dei più grandi vantaggi dell’utilizzo dell’arco a sesto acuto è quello di spingere il peso vicino alla base del piedritto, riuscendo a sostenere una struttura maggiore e potendo quindi fare a meno di spesse mura o pilastri di sostegno, che venivano quindi sostituiti con colonne molto più slanciate.
3) Campate rettangolari
La realizzazione di questo tipo di campata viene favorito dalla volta a crociera ogivale, insieme all’utilizzo delle nervature che sostengono le vele della volta. Le campate vengono quindi a configurarsi in modo dipendente dalle scelte architettoniche e dagli altri elementi strutturali.
4) Volta a crociera
Le volte a crociera vengono formate da nervature a sesto acuto riuscendo a scaricare il peso dell’intera volta sui quattro angoli, nonostante la struttura risulti poi più leggera e sottile rispetto alla crociera tradizionale.
5) Costoni a sostegno della vela
Chiamato anche nervatura, è quell’elemento della volta (o della cupola) che serve a convogliare le spinte verso i pilastri, sostenendo quindi la vela, cioè una delle quattro sezioni di cui è composta la volta a crociera.
6) Pilastri a fascio
Il pilastro polistilo, anche chiamato pilastro a fascio, è una sezione verticale composta da un insieme di fasci sottili di colonne: non presenta una maggiore resistenza rispetto ad altre tipologie di pilastro, ma contribuisce a dare uniformità allo scheletro della struttura raccordandosi direttamente con i costoni e con le volte a crociera.
7) Sviluppo verticale della struttura
L’insieme delle novità di costruzione rese possibile uno sviluppo verticale della struttura, rendendola molto più slanciata e imponente rispetto al classico stile romanico più squadrato. La fisionomia verticale degli edifici creò la necessità di controbilanciale il peso verso le navate centrali, utilizzando archi rampanti innestati sui contrafforti di contrasto.
8) Archi rampanti innestati sui contrafforti
Utilizzato già nel 1100, questo elemento architettonico simile ad un ad un semiarco riesce ad annullare le spinte verticali derivanti dagli archi e dalle volte, e si caratterizza per essere innestato su piedritti posti a livelli differenti.
Anche se gli elementi fino ad ora descritti costituiscono un’utile punto di partenza per la definizione di uno stile uniforme, dobbiamo anche ricordare che le strutture gotiche presentano spesso enormi differenze sia a livello estetico che strutturale.
Alcuni esempi emblematici, entrambi presenti nella Cattedrale di Note-Dame a Parigi, sono la presenza di una doppia torre nella facciata centrale oppure la decorazione delle forme attraverso i gargoyle o altre immagini grottesche.
In altri casi invece non vi è alcuna traccia di animali mostruosi e le inquietanti rappresentazioni del repertorio romanico lasciano il passo a decorazioni legate al mondo naturale, come intricate composizioni di frutti, foglie e fiori. Oppure, come nel caso del Duomo di Milano, non vi è traccia di squadrate torri e la facciata si caratterizza per la presenza di altissime guglie ricche di dettagli.
Insomma, l’architettura gotica è un linguaggio complesso ed affascinante che ha segnato la storia del nostro continente, mutando insieme ad esso e dipendentemente dal singolo Paese: una rivoluzione della struttura urbana che può essere a tutti gli effetti considerato un miracolo di costruzione medievale. Contattaci per altre interessanti notizie sul mondo dell’architettura e dell’arte in generale.