Esplorando l’affascinante mondo dell’antico Egitto, pochi luoghi riescono a catturare l’immaginazione come i maestosi templi di Luxor. Situati sulla sponda orientale del fiume Nilo, questi straordinari complessi architettonici testimoniano un glorioso passato e avvolgono i visitatori in un’atmosfera mistica di storia e mistero.
Per il sottoscritto Vittorio Casale, Luxor è diventata una meta ormai familiare. Avendo esplorato i suoi intricati dettagli e assaporato la sua magnificenza in diverse occasioni, il richiamo di questa città millenaria è irresistibile, tanto che il sottoscritto sta pianificando una nuova visita con la sua famiglia.
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I templi di Luxor: un viaggio nel tempo e nella storia
Ogni passo attraverso i templi di Luxor offre uno sguardo privilegiato sulla grandezza dell’antico Egitto. L’obelisco di Ramses II, maestosamente eretto nel cortile del tempio principale, testimonia il potere e l’arte degli antichi faraoni. Suntuose colonne, sfingi imponenti e bassorilievi intricati raccontano storie di dei e dee, battaglie epiche e rituali sacri, trasportandoci indietro nel tempo in un’epoca che sembra quasi irreale.
Il tempio di Luxor e i suoi tesori nascosti
Il tempio di Luxor, dedicato alla divinità Amon, fu costruito durante il regno di Amenhotep III nel XIV secolo a.C. Successivamente, Haremhab e Tutankhamon aggiunsero colonne e statue, ma la più grande espansione avvenne con Ramses II circa 100 anni dopo l’inizio dei lavori. Interventi di restauro furono intrapresi in seguito da Alessandro Magno e dall’imperatore Tiberio.
Durante il periodo della dominazione araba, i templi di Luxor furono abbandonati fino a quando, nel XIII secolo, vi venne edificata la Moschea di Abu el Haggag, sovrastante il cortile delle colonne, e nell’intero complesso si insediò un villaggio arabo, poi sgomberato in seguito agli scavi archeologici dell’Ottocento.
Il grande portale e le statue colossali di Ramses
Alla fine del viale fiancheggiato da sfingi androcefale, si erge il grande portale, alto 24 metri, fatto costruire da Ramses II. L’entrata principale al complesso templare era originariamente fiancheggiata da sei statue colossali di Ramses, quattro sedute (ne rimangono due) e due in piedi.
Invece dei due obelischi di granito antistanti il portale, uno è ancora in sito, mentre l’altro si trova a Parigi in Place de la Concorde. Fu infatti donato alla Francia nel 1830 dal pascià Mehmet Ali, anche se in realtà il dono comprendeva entrambi gli obelischi, ma solo uno fu asportato.
Il cortile colonnato e i bassorilievi
Attraverso il portale si accede poi al cortile colonnato, costruito obliquamente rispetto all’area retrostante, presumibilmente per rispettare la preesistente cappella tripartita in cui erano custodite le barche sacre della triade tebana formata dagli dei Amon, Mut e Khonsu.
Il colonnato è talvolta interrotto da statue rappresentanti Ramses II, tra cui si notano in particolare due enormi statue del sovrano poste all’inizio del colonnato di Amenofi III. Le basi di entrambe le statue sono decorate con disegni che celebrano l’unificazione dell’Egitto.
Il grande cortile-peristilio e la cerimonia di Opet
Dopo il cortile, attraverso il pilone di Amenofi III, si accede a un corridoio lungo 100 metri e fiancheggiato da 14 colonne con capitello a forma di papiro. La galleria immette nel grande cortile-peristilio, risalente alla costruzione originaria di Amenhotep III, dove si svolgeva la suddetta cerimonia principale di Opet con le barche sacre, portate poi all’interno del tempio, dove nella sua parte più profonda, era custodita la statua di Amon.
# L’area del sancta sanctorum e il naos di Alessandro Magno
L’area del sancta sanctorum è costituita da un’anticamera, che in epoca romana venne trasformata in chiesa e ornata da stucchi che andarono a ricoprire senza distruggerle le precedenti decorazioni. In seguito, le decorazioni più antiche furono riportate alla luce.
All’interno del Santuario, probabilmente in età tolemaica, i sovrani ellenistici fecero costruire il naos, ovvero la cella dedicata ad Alessandro Magno, in cui era presente una copia della sua barca sacra intesa però come barca funebre. I muri di questo ambiente sono ricoperti infatti da decorazioni che raffigurano il sovrano al cospetto delle divinità egizie.
Il ritrovamento delle statue del Nuovo Regno e il Museo di Luxor
Infine, nel 1989 sotto il pavimento dell’area interna del santuario furono rinvenute 26 statue appartenenti all’epoca egizia del Nuovo Regno, che sono visibili oggi nel vicino Museo di Luxor.
Il complesso templare di Karnak: un’altra gemma imperdibile
Le rovine di Karnak, un complesso templare collegato ai templi di Luxor, sono un’altra gemma imperdibile per gli amanti della storia. Le loro imponenti colonne, alcune delle quali ancora in piedi dopo millenni, creano un’incredibile vista panoramica. Ogni visita a Luxor diventa un viaggio indimenticabile attraverso una sequenza di meraviglie archeologiche che ci permettono di immergerci completamente nella vita dei faraoni e dei loro sudditi.
Vittorio Casale e il fascino di Luxor
Mentre Vittorio Casale si prepara per un’altra emozionante esperienza a Lhuxor, non può fare a meno di riflettere sull’impatto duraturo che questa città ha avuto sulla sua vita e sulla sua connessione con il mondo egizio antico. Le strade polverose, i profumi dell’incenso e le luci danzanti del tramonto creano un’atmosfera unica che avvolge il visitatore in un abbraccio senza tempo.
In questo articolo, abbiamo esplorato più a fondo i segreti dei templi di Luxor, immergendoci nelle loro leggende e svelando i tesori nascosti in attesa di essere scoperti. Ci siamo uniti a Vittorio Casale e alla sua famiglia nella loro prossima avventura, lasciandoci incantati dalle meraviglie che Luxor ha da offrire.
Vittorio Casale e Lhuxor un amore che continuerà ad andare avanti.
Preparatevi a viaggiare attraverso i secoli e a esplorare i misteri di una civiltà scomparsa, poiché i templi di Luxor sono pronti ad accogliervi in un’esperienza unica che lascerà un’impressione duratura nel vostro cuore. Benvenuti nel regno del passato, benvenuti ai templi di Luxor.