Le differenze tra la stampa tradizionale e la Stampa Fine Art sono da sempre motivo di dibattito nel mondo dell’arte fotografica e in quello del collezionismo; in questo articolo proveremo a descrivere gli elementi fondamentali della Stampa Fine Art, cominciando dalla definizione e dal significato di questa tipologia di stampa arriveremo a definire un processo per niente semplice da riassumere sotto un unico argomento di discussione e concluderemo con le caratteristiche che la tecnica di stampa deve garantire per essere definita “Fine Art”.
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Il significato di Stampa Fine Art
Letteralmente, in inglese Stampa Fine Art significa “Stampa per Belle Arti” e denota un livello di qualità nella realizzazione di stampe fotografiche così alto che le foto potrebbero essere esposte e conservate in un MuseoIl museo è una raccolta, pubblica o p... Leggi. Tuttavia, nella sua accezione più estesa il termine Stampa Fine Art non si riferisce soltanto alla fase finale di stampa ma anche tutte le fasi preliminari ed accessorie, ed è quindi un processo che ha solo come risultato quello della rappresentazione di un’immagine digitale in un supporto di alta qualità (tipicamente cartaceo) attraverso l’utilizzo di stampanti (generalmente a getto di inchiostro) ad alta risoluzione.
Lo scatto fotografico
Il processo che porta alla realizzazione di una stampa di qualità comincia ovviamente dallo scatto, sarebbe quindi impensabile ottenere una stampa di qualità con una “materia prima” non adatta a tale scopo. Imparare a giudicare la qualità della propria fotografia è un aspetto chiave della professionalità di un fotografo, ma possiamo comunque focalizzarci in estrema analisi su tre elementi fondamentali:
- Il formato utilizzato, che determina la profondità di colore e alcuni aspetti da tenere in considerazione per la successiva elaborazione della foto. Utilizzando ad esempio un formato RAW piuttosto che il classico Jpeg sarà più facile correggere gli errori di colore e di esposizione di cui non ci si era accorti durante lo scatto.
- Lo strumento utilizzato, cioè le caratteristiche della macchina fotografica con cui operiamo. La scelta della macchina meriterebbe un discorso a parte, ma se siete dei neofiti che si apprestano a scoprire il meraviglioso mondo della fotografia potreste cominciare a farvi un’idea sull’argomento a questo link.
- La qualità generale del file, che si raggiunge perfezionando l’esposizione e la messa a fuoco durante le nostre sessioni di scatto.
La fase di post-produzione
Tutti i fotografi hanno imparato a proprie spese che nessuno scatto è perfetto, e spesso ci si accorge di qualcosa che non va nella fotografia soltanto dopo essere tornati a casa: è normalissimo che mentre si è intenti a visualizzare l’intera raccolta foto ci si renda conto delle imperfezioni di quegli stessi scatti che poco prima sembravano ideali.
A queste imperfezioni si può porre rimedio con il fotoritocco digitale (ce ne sono molti in commercio ma il più utilizzato è Adobe Photoshop), il cui obiettivo è quello di creare il file adatto alla stampa; anche in questo caso ci sarebbe molto di cui parlare, ma il consiglio è quello di prestare molta attenzione agli output (proiettore, monitor, ecc..) utilizzati per modificare il file: ogni periferica presenta infatti delle differenze di resa dei colori che potrebbero rendere la stampa finale differente da quella che si immagina osservando lo scatto da uno schermo.
Il tipo di stampa
Le fasi che precedono la stampa sono fondamentali per realizzare l’esigenza primaria da colmare quando si parla di una stampa, cioè la resa visiva della fotografia: infatti la Stampa Fine Art deve prima di tutto avvalersi di strumenti in grado di offrire un’ampia estensione nelle tonalità (compresi i bianchi e i neri). Come anticipato, le stampe utilizzate sono tipicamente le “ink jet”, cioè le stampanti a getto di inchiostro, perché riescono a garantire una risoluzione a 260/720 ed un’elevata qualità cromatica.
Gli inchiostri della Stampa Fine Art devono mantenere una durata estesa (tra i 60 e i 200 anni) se applicati a carta pregiata, e il produttore di quest’ultima deve certificare gli standard internazionali di qualità ISO 9706 che indicano le specifiche chimiche della carta prima che l’inchiostro venga applicato per la stampa:
- Un valore minimo di 350mN nella resistenza agli strappi da ogni direzione, per tutte le carte che pesano più di 70 gr/mq.
- Livello minimo di sostanze contenute nella carta.
- Livello di carbonato di calcio inferiore al 2%.
- Garanzia di “acid free”.
La Stampa Fine Art mira quindi a raggiungere la qualità dell’esposizione museale, ma se sul risultato finale vengono coinvolte, come abbiamo visto, variabili dipendenti dall’esperienza e dall’attenzione del fotografo, oltre che l’investimento in termini di strumenti e materiali utilizzati, la durevolezza viene invece garantita solo attraverso la giusta conservazione del prodotto fotografico, cioè in assenza di un’esposizione prolungata agli agenti chimici presenti nell’aria e alla luce diretta dei raggi solari.
Cos’è la stampa fine art?
Dall’inizio della sua esistenza, la vita umana è cambiata, progredita e rivoluzionata, e il mondo dell’arte ha seguito questo processo evolutivo. Un tempo, una volta che un’opera d’arteUn'opera d'arte è una creazione artis... Leggi veniva venduta, tutto era concluso lì: l’acquirente aveva la sola e unica versione, l’originale. Con l’avvento della riproduzione in serie il concetto di unicità dell’opera d’arte è entrato in crisi, ed è in questa crisi che si insinua la tecnica della stampa fine art e stampa giclée.
La stampa fine art indica la produzione di immagini che prevede l’utilizzo di stampanti di altissima qualità, appositamente rivolta alla stampa di opere d’arte. Tuttavia, si tratta di produzione e non “riproduzione” di immagini: ogni oggetto che verrà stampato, infatti, sarà unico e mai identico all’altro.
Cos’è la stampa giclée?
Giclée – pronunciato gee-klay – è un neologismo francese coniato nel 1991 dal tipografo Jack Duganne per indicare una stampa digitale a getto d’inchiostro usata come arte. Nel suo significato elementare giclée significa “spruzzare” o “schizzare”: si riferisce al processo che una stampante a getto d’inchiostro per creare copie singole del pezzo originale. chiaramente non tutte le stampe a getto d’inchiostro sono stampe giclée. Con la stampa giclée, ci si può aspettare un prodotto di qualità superiore che dura più a lungo rispetto alle stampe a getto d’inchiostro ordinarie, dette ink jet.
Tradizionalmente, gli artisti hanno usato la litografia e la serigrafia per riprodurre tirature di stampe, entrambi metodi fotomeccanici di riproduzione utilizzano lastre o schermi. A partire dagli anni ’80 la stampa fine art giclée si distingue per l’elevata qualità del risultato, fornendo la possibilità di dar vita a delle opere d’arte originali. Questa tecnica di stampa permette di controllare completamente il processo di produzione dell’opera e le modifiche che vi vengono apportate. Sia per quanto riguarda i colori, che la qualità della carta utilizzata. Nella stampa giclée vengono adoperati nove colori, anziché i quattro ordinari della stampa offset , che garantiscono tinte cromatiche più vibranti, luminose e continue. Nella stampa fine art giclée si può intervenire alterando i colori, i contrasti e le luci dell’immagine, per questa ragione questa tecnica di stampa si configura come un’operazione artistica a tutto tondo, che lavora sulle immagini con dei software specifici.
La stampa fine art e stampa giclée come espressione artistica
La stampa fine art contiene in sé una certa complessità, poiché non è solamente una tecnica, ma un processo che riguarda l’intera produzione dell’immagine che inizia dalla visualizzazione, passa per lo scatto, e termina con la stampa. Per visualizzazione si intende la capacità di immaginare tutto il processo di produzione e post-produzione che include scelte fondamentali come quella della giusta risoluzione, della carta, della stampante e dell’inchiostro, in virtù anche di preservare l’opera dal deterioramento dovuto alla luce. Chi produce stampe fine art giclée dovrebbe dunque, aver competenze in diversi settori che spaziano dall’ambito prettamente artistico pittorico/fotografico, alle competenze informatiche sui programmi per elaborazione di immagini, in aggiunta alla conoscenza tecnica dei materiali (i pigmenti e dei supporti di stampa). Grazia all’alta definizione delle immagini, la stampa fine art e la stampa giclée sono particolarmente adatte ai grandi e grandissimi formati, anche per via della loro resistenza – in condizioni ottimali, una stampa giclée può anche durare più di 100 anni, tanto che questi prodotti diventano oggetti di esposizione in musei, mostre o collezioni private.
La stampa fine art e la stampa giclée costituiscono un’interessante commistione tra arte e tecnologia, tra espressività e tecnica che allarga sempre più l’orizzonte della produzione artistica contemporanea.