Howard Phillips Lovecraft, Edgar Allan Poe, Bram Stoker e Mary Shelley. Cosa vi viene in mente leggendo questi nomi illustri? Essi sono tra i più famosi e importanti esponenti della letteratura horror; ma non vi sembra che manchi qualcuno? Certo, a essere sinceri mancano decine e decine di nomi in questa lista, però spicca l’assenza di uno dei nomi più iconici del genere, nostro contemporaneo tra l’altro: Stephen King.
Ammetto che questo breve preambolo sul genere horror è servito solo ad introdurlo, perché Stephen King è molto di più; una persona stravagante, particolare che ha regalato al mondo capolavori assoluti che hanno dato vita a film indimenticabili. Senza pensarci troppo, quanti film o serie ispirati ai suoi racconti vi vengono in mente? Un paio? Tre? Quattro? Cinque? Siete completamente fuori strada.
Sono più di sessanta le opere cinematografiche basate sulle sue storie, così come più di sessanta sono le opere stesse di questo clamoroso autore. Approfondiamo un po’ insieme la sua storia ed alcuni dei suoi romanzi più celebri con alcune curiosità.
L’inizio della sua carriera
Partiamo col dire che la sua infanzia è stata particolarmente difficile. Ricordate il cliché del padre americano insoddisfatto che esce per comprare le sigarette o il latte e non torna più? Ecco, è esattamente questo il modo in cui il padre di King ha abbandonato la famiglia, come dichiarato dall’autore stesso in un’intervista. L’influenza di questo abbandono è evidenziata dal difficile rapporto padre-figlio presente in alcuni romanzi come “IT”, “Shining” e “Cujo”.
A soli 5 anni rimane traumatizzato per mesi a causa della morte di un amico d’infanzia, travolto da un treno di passaggio mentre i due giocavano in una ferrovia. Da questo evento King prende spunto per la scena di “Stand By Me” in cui Teddy vuole sfidare il treno, salvo poi essere trascinato via da Chris.
A soli 7 anni scrive il suo primo racconto con protagonisti quattro animali magici a bordo di una vecchia auto che, guidati da un coniglio bianco, hanno il compito di aiutare i bambini.
A 10 anni c’è il primo approccio con il genere horror e quello fantascientifico con la visione del film “La Terra contro i dischi volanti” e un paio d’anni più tardi la scoperta dei libri di Edgar Allan Poe e H.P. Lovecraft.
Nel periodo compreso tra le superiori e l’università il suo sogno di diventare uno scrittore sembra svanire poiché viene ignorato da ogni editore cui spedisce un racconto. Esausto, getterà addirittura nella spazzatura le prime pagine del romanzo “Carrie”, salvo poi tornare sui propri passi grazie al supporto della moglie Tabitha. Nel 1974 sarà proprio la pubblicazione di “Carrie” a dare il via alla sua sfavillante carriera.
Negli anni seguenti la mente e la mano dell’autore continueranno a lavorare senza sosta, sfornando opere massime, tra cui:
- Le notti di Salem (nel 1975);
- Shining (nel 1977);
- L’ombra dello scorpione (nel 1978);
- Pet Sematary (nel 1983);
- The Mist (nel 1985);
- IT (nel 1986);
- Misery (nel 1987);
- Il gioco di Gerald (nel 1992);
- Il miglio verde (nel 1996);
- La storia di Lisey (nel 2006);
- Under the Dome (nel 2009);
- La Torre nera (serie di libri che comprende “L’ultimo cavaliere” del 1982, “La chiamata dei tre” del 1987, “Terre desolate” del 1991, “La sfera del buio” del 1997, “I lupi del Calla” del 2003, “La canzone di Susannah” e “La Torre nera” entrambi del 2004 e “La leggenda del vento” del 2012).
Dai libri ai Film
Anche chi non ha letto i libri di Stephen King ha potuto riconoscere alcuni di questi titoli grazie alle opere cinematografiche e televisive derivate, che però non sempre hanno pareggiato il successo dei libri o riscosso il consenso dello stesso Stephen King. Egli infatti ha più volte criticato la versione cinematografica di “Shining” diretta da Kubrick e la serie ispirata ad “Under the Dome”, lodando invece la miniserie e i film ispirati a “IT” e “Misery”. Tuttavia i film che preferisce tratti dalle sue opere sono “The Mist”, “Stand By Me” e “ Le ali della libertà”, con gli ultimi due che prendono spunto da due racconti della raccolta “Stagioni diverse” del 1982.
Una menzione speciale va a “La storia di Lisey” che l’autore ritiene essere uno dei suoi scritti più rilevante che illustra il mondo segreto che si costruisce all’interno del matrimonio.
Ad intervallare queste opere ce ne sono moltissime altre, contornate da svariati aneddoti.
In particolare ci sono due approfondimenti da fare riguardo il decennio compreso tra il 1977 e il 1987:
- in questo periodo l’autore fece uso spropositato di cocaina e ammise di aver terminato il romanzo “Cujo” (del 1981)sotto l’influsso delle droghe e senza ricordare di averlo fatto. In seguito sottolineò anche che l’abuso di quelle sostanze aveva provocato un sostanziale abbassamento della qualità della sua scrittura, portandolo a definire orribile il romanzo “Le creature del buio” (del 1987).
- spinto dal dubbio che le persone comprassero i suoi libri solo per il nome in copertina, King pubblicò cinque romanzi con lo pseudonimo di Richard Bachman; tuttavia i libri ebbero ugualmente successo, il che spinse l’autore a rivelare la verità. Le opere in questione sono: “Ossessione” (del 1977), “La lunga marcia” (del 1979), “Uscita per l’inferno” (del 1981), “L’uomo in fuga” (del 1982) e “L’occhio del male” (del 1984).
In seguito a tenere col fiato sospeso tutti i suoi lettori fu l’incidente di cui fu vittima nel 1999. L’autore fu infatti investito da un minivan e riuscì a salvarsi dalla morte solo grazie alle tre operazioni cui si sottopose nei mesi seguenti l’incidente. Tormentato dai dolori ad ogni parte del corpo, meditò l’abbandono della scrittura, rinunciando all’idea dopo svariati mesi di convalescenza e riposo. Tornò nel 2000 con la pubblicazione del fantastico saggio “On writing: autobiografia di un mestiere”, ricco di semplici ma efficaci consigli per chi vuole approcciarsi al mondo della scrittura, e con “L’acchiappasogni”, altro romanzo che però non l’ha soddisfatto.
Insomma, c’è chi pensa che nell’ultimo ventennio la fiamma di Stephen King si sia un po’ affievolita, ma la verità è che di uno scrittore totale come lui non ci si può stancare mai. Se non avete ancora letto un suo libro, fatevi un favore e rimediate al più presto, non ve ne pentirete.