Straordinario esempio dell’estro creativo dell’architetto Guarino Guarini, la Cappella della Sacra Sindone a Torino è un unicum del panorama artistico europeo. A seguito di un rovinoso incendio nel 1997, la Cappella è stata riaperta al pubblico nel 2008, dopo una lunga e complessa opera di restauro.
La costruzione della cappella della Sacra Sindone venne affidata nel 1668 a Guarino Guarini, frate Teatino e tra i maggiori architetti del barocco piemontese, il quale sconvolse completamente i progetti preesistenti ideati da Carlo di Castellamonte. Guarini basò il nuovo progetto su una pianta interna circolare e una esterna quadrata comunicante con il Palazzo Reale e con il Duomo. L’idea alla base era quella di mostrare la Sacra Sindone come testimonianza estrema del mistero della Redenzione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo. L’architettura stessa diventa dunque l’’esperienza per “salire dentro la morte” fino alla luce della gloria divina.
La storia della Cappella della Sacra Sindone
Nel 1578 il duca Emanuele Filiberto aveva ordinato il trasferimento della Sacra Sindone da Chambéry a Torino, la nuova capitale della Savoia. Il sacro telo era stato originariamente ospitato in un oratorio circolare, e più tardi nella cappella principale della cattedrale. Nel 1611 iniziarono i lavori per una cappella ovale, progettata da Ascanio Vitozzi e Carlo di Castellamonte, posta tra l’abside della cattedrale e l’ala occidentale del nuovo Palazzo Ducale. Quando l’incarico fu affidato a Guarini, la sala rivestita di marmo nero era già stata costruita. Egli si concentrò quindi sullo sviluppo verticale dell’edificio, usando tutta la sua immaginazione per creare una sorprendente torre-reliquiario, in cui ogni livello è diverso da quello sottostante sia in termini di geometria che di forma architettonica.
La struttura della Cappella
Dal primo cornicione, la struttura continua verso l’alto come un tamburo tronco-conico con tre grandi archi, su cui si trova un tamburo con sei enormi finestre. All’esterno, queste formano il profilo ondulato che dà alla cupola il suo aspetto leggermente orientale.
Le sezioni superiori dell’edificio formano un’ammaliante struttura permeata di luce. La distribuzione della luce all’interno della cappella è stata oggetto di un importante studio, con tre zone di diverse luminosità: la scalinata di accesso in penombra; la zona dei vestiboli è in semi-penombra ed infine la zona della cupola è ricca di luce grazie alla presenza di grandi finestre e aperture poste in alto.
La Cappella è come una sorta di canestro rovesciato che risponde al bisogno di leggerezza e luminosità di Guarini: per il fedele rappresenta il viaggio verso il cielo passa dalle tenebre alla luce, dalle sofferenze terrene alla salvezza eterna. La struttura è completata dalla cupola con la colomba raggiante dello Spirito Santo, mentre la guglia esterna è sormontata da una croce con i simboli della Passione di Cristo.
La cupola è sicuramente l’elemento più interessante: Guarini sfrutta la struttura stessa della cupola come strumento per un effetto di illusione ottica: l’interno della cappella è rivestito da marmi scuri che diventano più chiari man mano che si sale, accentuando la verticalità. La sovrastruttura della cappella, nel suo insieme, nell’intreccio di dettagli decorativi e simbolici che rimandano alla perfezione divina. In realtà, tutta la struttura della Cappella della Sacra Sindone è stata concepita sulla base dei multipli del numero tre (la Trinità) e sulle figure perfette (cerchio, triangolo e stella): un esplicito richiamo al cosmo che si muove verso la luce del sole, visto come il “Christus Triumphans“, che guida l’uomo alla Salvazione.
Discontinuità, provocazione, paradosso e dissonanza sono ciò che rende la Cappella della Sacra Sindone così affascinante e sorprendente che non ha eguali nell’architettura occidentale.