Due secoli di litografie d’arte, e adesso? Ci sono tecniche artistiche che sono associate più di altre alla “tradizione” e ciò le rende al contempo distanti e affascinanti, avvolte in un’aura di recondito mistero. È il caso della litografia, dal greco lìthos (pietra) e gràphein (scrivere): una stampa artistica su pietra tramite una matrice piana e con l’ausilio di prodotti chimici che si basa sulla meccanica dell’incompatibilità tra l’acqua e il grasso.
Una delle qualità principali delle litografie d’arte è sicuramente la resa brillante dei colori. Essa non è solo un nobile “strumento di riproduzione” ma soprattutto un’espressione artistica profondamente legata con il materiale da cui tutto dipende: la pietra, di origine naturale, si può poeticamente considerare una lapide alla memoria, al segno del tempo e del lavoro. La tecnica non prevede incisioni, ma solo un disegno tracciato con una sostanza grassa da cui si possono ricavare solo un certo numero di esemplari, che però non sono mai identici tra loro. Ogni litografia possiede l’unicità di un’opera d’arte a sé, e il ciclo di stampa limitato infonde ulteriore valore alle litografie d’arte.
La storia delle litografie d’arte
L’inventore della litografia fu Alois Senefelder nel 1796 e fu introdotta nel 1805 da Giovanni Dell’Armi, fisico e chimico.
La tecnica della litografia si diffuse rapidamente in tutta Europa ed ebbe un importante sviluppo e ruolo all’interno delle grandi scuole pittoriche e dei più importanti movimenti dell’arte occidentale. Gli artisti riconobbero fin da subito le grandi potenzialità che avevano le litografie d’arte, non solo a livello espressivo, ma anche come mezzo di diffusione del loro lavoro. Tra gli artisti dell’Ottocento, Gericault e Delacroix si cimentarono in questa tecnica, ma tra tutti, si distingue il lavoro di Francisco Goya, le cui litografie sono una parte cospicua della sua produzione artistica. Le litografie d’arte del pittore spagnolo sono caratterizzate da uno spiccato espressionismo che sfocia nel grottesco. La realtà raccontata dal pittore spagnolo è un mondo fantastico, irrazionale, perverso e contorto che vive nei tratti decisi dei disegni su pietra e nelle incisioni.
Nel corso del Novecento sono innumerevoli gli artisti che produssero litografie d’arte, soprattutto nell’ambito del Simbolismo e delle Avanguardie del primo Novecento. Specialmente gli Espressionisti tedeschi del gruppo Die Brücke, mossi da una libertà espressiva e dalla volontà di sovvertire i canoni tradizionali, si contraddistinsero per i tratti aspri, i colori violenti e i contorni poderosi e affilati, che nella produzione grafica si riflessero in immagini “dure” dal potente impatto visivo. L’importanza della grafica per gli espressionisti non fu occasionale; al contrario, essa accompagnò sempre la pittura e, in alcuni casi, fu anche il mezzo espressivo privilegiato, come per Käthe Kollwitz. A essere attratti dalla litografia, gli artisti Karl Schmidt-Rottluff e Otto Müller: composizioni semplificate, con forme sintetiche, spigolose e monumentali quelle del primo; sintesi armonica e lirica delle forme e dei contorni per un’atmosfera lontana dall’angoscia, l’opera del secondo.
Litografie d’arte oggi
Oggetti di collezionismo oggi particolarmente diffuso, a oggi la litografia come genere specifico e le litografie d’arte come opere devono ancora imporsi nell’immaginario collettivo dell’arte mainstream, molto più orientata al digitale che alla stampa artigianale. Il che avvalora la litografia dell’aura vintage e apparentemente anacronistica. In realtà la tecnica litografica è all’origine dell’odierna tecnologia offset, un processo di stampa su rulli del tipo indiretto, in cui l’immagine non è trasferita direttamente dalla lastra alla carta ma attraverso un complesso sistema di rulli. Nelle Accademie e negli istituti d’arte d’Italia, la litografia viene affrontata come pratica imprescindibile nel campo della grafica d’arte, ed è proprio alle nuove generazioni d’artisti che è affidata la svolta contemporanea di questa tecnica.
Negli ultimi anni innovazione e tradizione stanno andando a braccetto, un esempio lampante è quello della realtà aumentata abbinata all’arte.