Piazza Navona è una delle piazze più belle e conosciute di Roma e del mondo, uno splendido capolavoro barocco costruita sul perimetro dell’antico Stadio di Domiziano ornata da un complesso di tre fontane, le famose fontane di Piazza Navona.
Piazza Navona ieri e oggi
Piazza Navona è stata costruita sul sito dell’antico Stadio di Domiziano, voluto dallo stesso imperatore nell’86 d.C. Dopo la caduta dell’Impero Romano, la piazza tornò in vita nella seconda metà del XV secolo come uno dei principali mercati all’aperto della città; sorsero case ed edifici dove un tempo c’erano le tribune e il lungo campo del malconcio stadio fu pavimentato per creare Piazza Navona.
La Piazza Navona che oggi noi tutti conosciamo è frutto di un grande rinnovamento della riorganizzazione urbana voluto da Papa Innocenzo X all’inizio del XVII secolo, trasformando la piazza in un gioiello dell’architettura barocca con progetti di fontane, palazzi, chiese creati dai grandi artisti dell’epoca: Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini.
Le fontane di Piazza Navona
A delimitare Piazza Navona, sono gli straordinari edifici barocchi: la Chiesa di Sant’Agnese in Agone, Palazzo Braschi e Palazzo Pamphilj. Ma ciò che più di tutti colpisce nella piazza è sicuramente il complesso delle tre monumentali fontane, magistrale fusione tra architettura e scultura, famose in tutto il mondo proprio con l’appellativo de “Le Fontane di Piazza Navona”
- La Fontana dei Quattro Fiumi
La Fontana dei quattro fiumi è la più grande delle tre fontane di Piazza Navona. L’opera scenografica, al centro della piazza, fu costruita da Gian Lorenzo Bernini tra il 1647 e il 1651 e presenta un obelisco che si innalza per 16 metri. I giganti in marmo bianco, posti su una base di travertino rappresentano le allegorie dei grandi fiumi dei quattro continenti conosciuti all’epoca: il Nilo (scolpito da Giacomo Antonio Fancelli nel 1650), il Gange (opera di Claude Poussin nel 1651), il Danubio (di Antonio Raggi nel 1650) e il Rio de la Plata (di Francesco Baratta, del 1651). Naturalmente, la fontana doveva celebrare il potere papale nel mondo. L’acqua che scorre tra le masse di travertino crea un movimento suggestivo perché sgorga da un’unica fonte. Componente preminente come le sculture, l’acqua delle rocce si riversa nel suo impetuoso crescendo tra animali selvatici, palme, peonie, agavi e piante rampicanti, creando un effetto straordinario. Il prodigio scultoreo suscita ammirazione e stupore in chi guarda, coinvolgendolo in un universo di perfezione e bellezza senza tempo.
- La Fontana del Moro
La “Fontana del Moro”, in marmo antico, è la più antica delle tre fontane e si trova all’estremità meridionale di Piazza Navona. Un colossale uomo-marino si staglia su un’enorme conchiglia mentre combatte con un delfino. Basata sul disegno originale del Bernini, l’opera fu scolpita nel 1654 dal maestro Ludovico Rossi di Fiesole. Le maschere e le sculture dei tritoni sono copie degli originali visibili oggi nei giardini di Villa Borghese.
- La Fontana del Nettuno
La Fontana del Nettuno è un complesso monumentale all’estremità settentrionale di Piazza Navona. Realizzata in marmo rosa portasanta e progettata nel 1574 da Giacomo della Porta insieme alla Fontana del Moro, aveva lo scopo di ottenere una forma simile alle due fontane con tritoni e grandi maschere. Il lavoro commissionato da Papa Gregorio XIII non fu mai completato e per circa 300 anni la fontana rimase senza sculture. Solo nel XIX secolo al centro della fontana fu possibile ammirare il dio dell’acqua Nettuno (opera di Antonio della Bitta), raffigurato con il suo tridente in lotta con una grande piovra. Le altre sculture, realizzate da Gregorio Zappalà, illustrano due cavalli marini, sirene e amorini che giocano con i delfini.